Entrambe appartenenti alla famiglia delle Pinaceae, il Pinus silvestris e il Picea Abies, rispettivamente il pino silvestre e l’abete rosso, sono due conifere adatte ad un clima temperato-freddo o freddo.
In ordine, il pino silvestre, conosciuto anche come pino selvatico o comune, è molto diffuso sia in Italia che in Europa nelle zone prealpine al di sopra dei 200-300 metri e in quelle alpine fino a notevoli altitudini. Molto frugale, alligna anche su terreni poverissimi, acidi o sassosi.
Si può piantare tranquillamente su ghiaioni, zone di brughiera e si riconosce per la corteccia rossastra e per la chioma rada. Proprio per questa sua caratteristica è detto anche pino rosso. Nei primi anni si alleva in vivaio e si riproduce per seme, ricordando che raggiungendo un’altezza di media dagli 8 ai 15 metri conviene sempre distanziarla dagli altri alberi di almeno 5 metri.
L’abete rosso, come il pino silvestre, è rustico e frugale e si propaga per seme con allevamento in vivaio per i primi anni. Conosciuto anche come peccio o pezzo, al nord prospera ottimamente anche in pianura, ma sicuramente predilige l’ambiente collinare e montano. Forma dei boschi puri o misti e predilige una esposizione soleggiata e un terreno profondo, fresco, permeabile e umifero.