Risalendo la Sicilia da sud-est, seguendo le tracce del barocco, ho raggiunto Catania, città per me speciale dove ho trascorso gli anni dell’università e dalla quale mancavo da circa 10 anni.
L’dea era quella di guardarla per la prima volta con gli occhi del turista e non con quelli dello studente fuori sede squattrinato. Ma al primo impatto la nostalgia ha avuto il sopravvento e quindi i primi posti che ho visitato non sono stati il Catello Ursino, via Crociferi o la Cattedrale, ma l’Università, la mensa universitaria di via Oberdan e la via dove ho vissuto.
A parte le emozioni che mi hanno travolto, la cosa che ho notato è che è rimasto quasi tutto uguale a 10 anni fa, ho sorriso è mi sono venute in mente le parole di tanti scrittori siciliani sull’immutabilità della Sicilia, sul cambiare tutto per non cambiare nulla e in generale di come la società siciliana sia restia ai cambiamenti.
Rimessi i panni del turista ho potuto godermi i piaceri che la città offre senza preoccuparmi di nient’altro, senza arrabbiarmi per i disservizi , per la maleducazione di alcuni o l’approssimazione di altri.
Catania è ricca di monumenti , di arte e di bellezze naturali ma non tutto è fruibile.
Il turismo non è mai stato la priorità di questa città, grazie al fatto di essere da sempre stata la città di riferimento della Sicilia orientale, ha puntato più sullo sviluppo del commercio e sulla fornitura di servizi pubblici e privati, che sul turismo, lasciandolo gestire ad associazioni e privati.
Il modo migliore per godersi la città è passeggiare per il suo centro storico, ricostruito dopo il terremoto del 1693, è un bellissimo esempio di barocco siciliano, fatto di monumentali facciate di palazzi e chiese che si affacciano su strade larghe fatte di pietra lavica.
Potete godervi lo struscio su via Etnea dove troverete tanti locali dove gustare l’ottima cucina catanese e la pasticceria siciliana, tra una granita al limone e un bicchiere di latte di mandorla passeggiando per piazza Duomo, fate attenzione e notate lo sguardo fiero dei pupi siciliani che vi fissano dalle vetrine dei negozi.
Sempre parlando di cibo vi consiglio di provare la carne di cavallo che qui è davvero squisita, di solito non consiglio locali perché non sono un esperto, ma per la carne vi raccomando il Camelot con una location davvero bella di fronte al Castello Ursino in pieno centro storico.
Tra le tante cose che ho visitato in questa mia speciale veste da turista, c’è stato il teatro romano di Catania, è un monumento particolare perché si trova incastrato nel centro storico tra altre abitazioni e ne rende la fruizione un sorta di scoperta, è come trovarsi a visitare una parte nascosta, segreta della città pur essendo in piena via Vittorio Emanuele.
Altro monumento significativo che ho visitato è il complesso monumentale dei Benedettini, monastero e chiesa di San Nicolò l’Arena , il monastero accoglieva tra le sue mura i figli dell’aristocrazia cittadina e di questa ne mostra lo sfarzo e la ricchezza, era una sorta di ostentazione del potere e del senso di superiorità dell’élite cittadina in chiave religiosa. Ma a volte il senso di superiorità sfocia nella megalomania e fa strafare ed ecco allora che il progetto di realizzare una grandiosa chiesa con relativa facciata monumentale, non si riesce a completare e chiesa di San Nicolò rimane incompleta e la sua facciata resta monca della parte superiore, anche questo mi ha fatto sorridere perché mi ha ricordato ancora una volta la megalomania di certa classe dirigente siciliana e dei suoi progetti faraonici incompiuti.
Infine c’è da dire che Catania è una città di mare e ne è in forte simbiosi, ma è anche la città ai piedi dell’Etna, il vulcano più alto d’Europa che le regala splendide visuali sia quando è innevato si quando fa spettacolari eruzioni di lava, che vi saluta quando prendete l’aereo per tornare a casa.