La più grande è bella di tutte le città greche, così Cicerone definiva Siracusa, la città di cui voglio condividere con voi le bellezze.
Siracusa l’avevo visitata in gita scolastica al liceo e me ne ero innamorato, mi ero innamorato della sua luce, del tramonto, delle sue pietre e della sua storia, quindi ho voluto dedicargli un weekend per visitarla meglio e scoprire se ancora mi avrebbe fatto lo stesso effetto.
Ho preso un hotel strategico che a piedi mi permettesse di raggiungere facilmente sia l’area archeologica che il centro città.
Sabato mattina, prima che i turisti ne invadessero le strade, mi sono diretto verso il centro storico e ho raggiunto l’isola di Ortigia, li ho ritrovato la splendida Cattedrale e la piazza cui oltre la Cattedrale si affacciano splendidi palazzi barocchi.
La piazza è una delle più spettacolari d’Italia, non è grandissima ma è uno scenario bellissimo, la luce che si riflette sulle lastre del pavimento lucido, le facciate barocche, la musica di artisti di strada che qui si esibiscono, ne rende l’atmosfera magica, è davvero bello passeggiare in questo posto quando non è ancora affollato e sedersi a prendere un caffè nei locali che si affacciano davanti al Duomo godendosi questo scenario e lasciandosi andare ai propri pensieri.
Uno dei pensieri su cui mi sono soffermato di più riguardava proprio l’edificio della Cattedrale: in realtà un antico tempio pagano, di cui sono ancora visibili le colonne doriche, che è stato inglobato in un edificio cristiano che ha sua volta comprende diversi stili l’ultimo dei quali è quello barocco della facciata. Questo miscuglio di stili e storie è un perfetto esempio dell’evoluzione della città stessa: greca, pagana e cristiana che per chi ama la storia non può non essere che qualcosa di meraviglioso che esprime la storia e la complessità di questo popolo meglio di qualsiasi discorso o libro di storia.
Uscendo dalla piazza ho continuato a vagare per Ortigia, l’isola di Siracusa, perdersi tra le sue vie per me è stato un piacere: ho visitato musei, palazzi e chiese, mi sono trovato ad attraversare angoli e stradine da cartolina, ho ascoltato storie sulla città, sulla fonte Aretusa, sulla giudecca e tante altre che vi invito a scoprire sia perché belle che perché aiutano a capire meglio l’anima del posto.
Costeggiando il mare di Ortigia si arriva ad una fortezza sveva: il Castello Maniace, che vi consiglio di visitare, è una fortezza sul mare immersa nella luce, fatta di pietre massicce da dove ammirare il mare e fare delle splendide foto, volendo si può anche trovare un posto dove sedersi e prendere un po’ di sole.
Finito il primo giorno veramente soddisfatto della mia scelta ero pronto al secondo, un po’ più istruttivo, dove prevedevo di visitare il museo archeologico regionale Paolo Orsi e il sito archeologico con il teatro greco e l’orecchio di Dionisio.
La domenica mattina era iniziata molto bene, con una sorpresa, essendo la prima domenica del mese l’ingresso al museo era gratuito.
Ho trascorso tutta la mattina lì dentro, un bellissimo museo ricco di reperti e fatto a posta per essere un museo, con reperti che vanno dalla preistoria al periodo greco-romano, consiglio a chi ne è appassionato di visitarlo e dedicargli tutto il tempo che merita, a chi non interessa consiglio di godersi una bella passeggiata ad Ortigia, invece di stare lì dentro di disturbare chi vuole godersi il museo, non è obbligatori visitare un museo non è una prescrizione del medico, nessuno vi giudicherà.
Il pomeriggio invece è cominciato con una brutta sorpresa, il sito archeologico non era visitabile perché la domenica pomeriggio è chiuso, non voglio entrare nella polemica sulla fruizione dei beni archeologici in Sicilia, sarebbe troppo facile, la lascio a chi ha veramente il potere, se vuole, di fare qualcosa, vi do solo un consiglio, informatevi prima sugli orari di apertura.
Non mi sono comunque fatto rovinare il pomeriggio e ne ho approfittato per torna ad Ortigia e farmi una passeggiata tra monumenti e il lungo mare, godendomi anche un fantastico tramonto.
Ho terminato così un bel weekend, dove ho riscoperto Siracusa e ho ritrovato ancora una volta quella magica luce che ti avvolge e ti porta in un tempo antico, fatto di mito e di storia.