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La steatite è un materiale che viene comunemente chiamato anche con altri nomi, ad esempio pietra ollare, pietra saponaria o gesso di Briançon e si tratta di una roccia metamorfica che assomiglia alla giada, nonostante un aspetto leggermente più polveroso.
Caratteristiche
Nella maggioranza dei casi è di colorazione verde, anche se esiste anche nella variante bianca, crema, rossa e nera. Nell’Italia settentrionale il suo colore tipico è un verde chiaro e spesso viene ritrovata di fianco alle rocce ofioliti che si trovano in Piemonte e nell’entroterra ligure.
Per la finezza delle polveri residue dopo la lavorazione viene spesso associata al talco, con cui condivide anche altre caratteristiche. La polvere in questione è piuttosto scivolosa e questa peculiarità è all’origine del suo nome, che deriva dal greco steàzein, ossia “rendere grasso”.
Composizione
La steatite è un materiale ampiamente diffuso in tutto il mondo ed è composta da:
-magnesio silicato idrato con 40-50% di talco
-40-50% di magnesite
-5-8% di penninite
La percentuale di talco nella sua composizione rende la steatite un materiale molto lavorabile, dove la durabilità e la compattezza sono assicurati dagli altri componenti. La sua durezza, nella scala di Mohs, è al primo livello, che sta a indicare una pietra estremamente tenera.
Proprio questa sua grande facilità di modellazione l’ha reso un materiale diffuso fin dall’antichità per i più disparati scopi; bastavano infatti strumenti di metallo poco elaborati per modellarla, e non era difficile neanche polirla e levigarla, per esaltarne la lucentezza. Tanti sono anche gli scultori che hanno scelto questo materiale per la realizzazione di oggetti sacri e opere come, ad esempio, i sigilli cinesi che si trovano a Parigi, nel Museo Guimet. Ancora, oggetti in steatite sono stati ritrovati nelle tombe dei faraoni egizi, nei palazzi e nei templi cinesi e indiani, negli igloo dell’estremo nord e in qualsiasi altra parte del mondo.
La steatite viene venduta in base al peso dai diversi fornitori di materiali per le arti plastiche, ed ha la forma di un blocco allungato; visto la sua fragilità, è bene controllare che non sia rotta prima di procedere all’acquisto. Conosciuta anche come gesso di Briançon, la steatite è anche uno dei componenti di alcuni tipi di talco utilizzati nel settore farmaceutico e cosmetico.
Applicazioni
La steatite è originata dai movimenti dei continenti avvenuti nel corso di milioni di anni, è conosciuta anche con il nome di pietra ollare. Tra le sue caratteristiche principali ricordiamo la sua grande resistenza all’inquinamento ambientale e all’escursione termica. Resistente al calore del fuoco e a temperature molto superiori, viene impiegata per la realizzazione di stufe grazie anche alle sue ottime prestazioni in fatto di conduzione termica e a un peso specifico superiore rispetto ai tradizionali mattoni refrattari, che permette alla steatite di accumulare due volte e mezzo tanto calore.
Viene utilizzata con molta frequenza per la realizzazione di stufe di ottima qualità offrendo prestazioni che permettevano, anche nelle zone con temperature più rigide, di accendere la stufa anche un giorno sì e uno no. In regioni come la Finlandia una stufa di questo tipo diventava tanto preziosa da essere tramandata di generazione in generazione e poteva anche influenzare un progetto di ristrutturazione o riedificazione di una casa, che spesso ruotava attorno alla stufa. Viene inoltre utilizza per la produzione delle padelle in pietra.
Al giorno d’oggi la steatite è il materiale d’elezione di artisti, artigiani dediti alla creazione di stufe e produttori di medicinali e cosmetici.